Personaggi
Ecco i protagonisti che hanno brillato e ottenuto successo nel mondo dello sport. Tutti loro condividono un legame speciale: sono esuli giuliani, arrivati in giovane età presso la caserma Perrone di Novara a causa delle tragiche vicissitudini politiche che hanno coinvolto il confine orientale.
Giuliano Koten riceve il Premio Collare d’Oro 2023
Un viaggio di perseveranza
Giuliano Koten, nato nel 1941 a Fiume, dovette lasciare la sua città natale nel secondo dopoguerra. Nel 1950 finì nel campo profughi di Novara, dove rimase per otto anni. Nonostante le sfide, ha trovato lavoro e si è sistemato. Tuttavia, nel 1965, mentre lavorava come ascensorista, ebbe un grave incidente che lo lasciò su una sedia a rotelle. Ma non ha perso la speranza. Dopo l’incidente ha scelto di dedicarsi al volontariato e allo sport. Divenne un pilastro dell’Associazione Sportiva Disabili Novarese (ASH), dove allevò diversi campioni. Successivamente è diventato presidente di “Timone”, associazione che sostiene le persone bisognose attraverso attività sociali, educative, terapeutiche e sportive. L’impegno di Giuliano Koten è stato riconosciuto a tutti i livelli, anche dal CONI e dal Comitato Olimpico Internazionale. Fu nominato Cavaliere di Gran Croce. Nel 1988 il Novara gli conferisce il “Sigillum” come Novarese dell’Anno. Il Collare d’Oro è la massima onorificenza sportiva conferita dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI). Riconosce i risultati eccezionali degli atleti, i meriti sportivi di società secolari e i leader sportivi che hanno dedicato la propria vita al servizio dello sport.
Abdon Pamich
è stato un marciatore italiano di origine fiumana. È nato a Fiume il 3 ottobre 1933 e ha vissuto lì fino alla fine della seconda guerra mondiale. Dopo la guerra, Pamich e suo fratello sono fuggiti dal regime di Tito e si sono rifugiati in Italia. Hanno trascorso un anno nel campo profughi di Novara prima di trasferirsi a Genova con la loro famiglia 123.Pamich ha rappresentato l’Italia in cinque edizioni dei Giochi olimpici, vincendo una medaglia di bronzo ai Giochi di Roma del 1960 e una medaglia d’oro ai Giochi di Tokyo del 1964 nella specialità dei 50 km di marcia 41. È stato anche due volte campione europeo e 40 volte campione italiano.
Giovanni (Nini) UDOVICICH
Con le sue 516 presenze in maglia azzurra, rappresenta il record di fedeltà sicuramente imbattibile. La sua figura alta, la sua calvizie già in età giovanile ne hanno fatto un personaggio ancor prima che raggiungesse l’incredibile record che ben pochi possono vantare (Boniperti, Baresi F., e pochi altri) di aver vestito per così lungo tempo solo una casacca, quella azzurra del Novara. Nini, profugo della Dalmazia, nella folgore della sua carriera ha ricevuto offerte allettanti per giocare in serie A, ma lui ha sempre rifiutato con orgoglio rimanendo al Novara. Si era parlato di un interessamento della Roma. Sta di fatto che Udovicich a Novara e nel Novara si trovava bene e mai ha voluto abbandonare la sua città adottiva. Poche parole e tanti fatti sembrava il suo motto, sta di fatto che sotto il Nini si fermarono punte del calibro di Graziani, Pulici, Pruzzo, Anastasi e tanti altri.
Adelia Valencich
Fiumana, giunta a Novara alla caserma Perroni come rifugiata, ha lasciato un’impronta indelebile nel softball italiano. Nel 1970, ha iniziato la sua carriera nella squadra di Novara, scalando le serie “B” e “A” grazie al suo talento. La sua abilità l’ha portata a essere convocata nella nazionale italiana nello stesso anno, continuando a rappresentare il paese nelle stagioni successive. Purtroppo, ha dovuto rinunciare a ulteriori convocazioni a causa dei suoi impegni lavorativi.
Gianna Coslovi
Si è avvicinata alla pallacanestro presso il Gruppo Sportivo Wild (con propria palestra nel quartiere di sant’Agabio) dove Dino Manzi stava formando un vivaio molto interessante. Questa squadra femminile è via via cresciuta sino a diventare la più importante di Novara e provincia. Ha partecipato a diversi campionati di promozione e di serie B, giungendo a risultati prestigiosi che hanno messo in evidenza le capacità di Gianna Coslovi nel ruolo fondamentale di pivot. Gianna ebbe la soddisfazione di essere convocata nella Nazionale di Pallacanestro azzurra.
Matteo Paladin
Matteo Paladin, difensore del Novara a cavallo fra gli anni ’80 e ’90 divenuto poi allenatore tra le altre squadre anche di Omegna e attualmente del Sizzano. Ha anche allenato le giovanili di Pro Vercelli e Novara e per un anno anche della Juventus.